Sale per lavastoviglie: cos’è, a cosa serve e quale scegliere

In questo articolo vediamo cos’è e a cosa serve il sale per lavastoviglie e come effettuare un lavaggio ecologico.

Potrebbe apparire strano pensare di aggiungere del comune sale da cucina all’interno dell’elettrodomestico ma non lo è affatto. Chi possiede la lavastoviglie sa perfettamente che l’aggiunta di sale è una pratica necessaria a mantenerla pulita ed efficiente nel tempo. Non solo, serve anche per dare un aspetto più brillante alle stoviglie, mantenendole prive di calcare.

Cos’è il sale per lavastoviglie

Il sale da cucina che inseriamo nella lavastoviglie è il cloruro di sodio, lo stesso che si adopera per cucinare. Viene raffinato e trattato, visto che in natura il sale marino può contenere impurità dannose per il filtro della lavastoviglie.

La differenza tra il sale da cucina e quello per lavastoviglie sta tutta nelle dimensioni dei granuli. I primi sono più piccoli e fini mentre quelli per lavastoviglie sono più grandi in modo che si sciolgano più lentamente.

A cosa serve il sale nella lavastoviglie

Il sale è un additivo rigenerante utile alla pulizia dell’addolcitore, cioè di quell’elemento che cattura il calcare contenuto nell’acqua di lavaggio. Se non fosse presente, i residui calcarei inevitabilmente finirebbero su piatti e bicchieri, rendendoli opachi. Il sale per lavastoviglie arriva ad avere un grado di purezza superiore al 99%, utile ad evitare che anche le minime impurità possano danneggiare la lavastoviglie.

Il sale scorre nell’addolcitore e poi finisce nelle acque di scarico, senza entrare nel ciclo di lavaggio. In pratica esso immette nelle resine di scambio ionico, presenti nell’addolcitore, il sodio necessario. Questa rigenerazione consente alle resine di catturare con più facilità gli ioni di calcio e di magnesio che rendono dura l’acqua.

Dove mettere il sale nella lavastoviglie

Per prima cosa bisogna rimuovere il cestello inferiore perché l’addolcitore in genere si trova nella parte bassa della lavastoviglie, vicino allo scarico. E’ chiuso da un tappo che va svitato per poi riempire di sale il serbatoio. Si può versare con l’ausilio di un imbuto, di solito in dotazione, per non versare il prodotto all’esterno. L’addolcitore non è uguale per tutte le lavastoviglie per cui in base alle dimensioni verrà riempito con maggiori o minori quantità di sale. Una volta pieno, si pulisce il bordo del contenitore e si chiude bene il tappo.

Bisogna aggiungere il sale anche se il serbatoio è pieno d’acqua perché versandolo l’acqua fuoriesce e comunque il sale diventerà bagnato in breve tempo. L’acqua ha una durezza diversa a seconda delle località in cui nasce; alcune acque sono più calcaree ed altre meno. In ogni caso è sempre meglio effettuare un rabbocco di sale almeno una volta al mese per mantenere la lavastoviglie efficiente.

Che succede se non metto il sale nella lavastoviglie?

Il calcare è il grande nemico di molti degli elettrodomestici che abbiamo in casa. I suoi depositi rovinano e danneggiano nel tempo le parti di lavastoviglie, lavatrici e ferro da stiro. Molte lavastoviglie sono provviste di una spia o di un galleggiante che segnalano quando riempire di sale il contenitore. Non mettere il sale nel tempo provoca la comparsa di incrostazioni e depositi che compromettono il ciclo vitale della lavastoviglie.

Come fare un lavaggio ecologico con la lavastoviglie

E’ possibile usare la lavastoviglie in maniera ecologica, consumando addirittura meno energia e meno acqua rispetto al lavaggio manuale di piatti e bicchieri. Per beneficare di questo è necessario adottare alcuni semplici ed efficaci accorgimenti.

La lavastoviglie va sempre messa in funzione a pieno carico e vanno privilegiati programmi a temperature basse o eco. Ovviamente le stoviglie non devono essere molto sporche, per cui è meglio passarle con una spugnetta prima di metterli nel cestello. Così facendo si possono risparmiare fino a 1500 litri di acqua all’anno. Di conseguenza anche il risparmio energetico sarà significativo. Scegliere un programma a basse temperature significa diminuire i consumi: ad esempio impostare il lavaggio a 50° comporta un risparmio energetico pari a 80 cicli di lavaggio.